Federica, dal germanico “potente nell’assicurare la pace”. Combattente per natura al fianco di Don Chisciotte, a dimostrare che  di eroi ce ne possono ancora essere. Nata in giugno, aspira ad essere delicata quanto la neve. Vorrebbe assomigliare un pochino alla Vie en rose anche se spesso solo la pioggia della domenica pomeriggio esprimere la malinconia che le pesa sul petto. Soffre di gastrite emotiva, scatta foto solo di mercoledì. Casa sua profuma di cotone pulito e tè al mirtillo. Passa due volte lo shampoo e mangia il gelato ad un gusto solo altrimenti quando può decidere se gli piace o no è già finito. Studia filosofia e legge di tutto, anche se le sue preferite sono le scatole dei cereali cocopops. Vorrebbe avere la delicatezza della Ophelia di Millais. Vorrebbe aver scritto La campana di Vetro. Quando si sveglia di buon umore immagina che in lei si sia rincarnata Sylvia Beach, la donna che ha fondato la libreria Shakespeare and Company. Considera la sua casa Parigi e ha numerosi amanti: Monet, Francis Scott Fitzgerald, Mr. Darcy e Laurie. Le piace cantare anche fuori la doccia e mangia la pizza margherita.Una sera di gennaio, le piacerebbe dire stellata ma in realtà fuori diluviava, si è promessa di fare come Alda Merini e di rimanere fedele alla sua meraviglia.

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