A natale regala un libro

Anche quest’anno è già arrivato il Natale e non sei riuscita a mantenere la promessa di non ridurti all’ultimo con i regali. Ogni anno la stessa storia: a pochi giorni dalla vigilia ti ritrovi con zero idee e poca voglia di spendere quei pochi risparmi tanto faticosamente conservati. “Basta il pensiero” sì certo, ma quale? Io ti consiglio 11 storie. A natale regala a chi ami un libro, regala un’emozione. 

A: chi cerca ogni giorno di amarsi per quello che è              

Gail Honeyman – Eleanor Oliphant sta benissimo (Garzanti, 344 pp., 17,90  euro)

“Che cosa faccio?” dissi, improvvisamente bramosa di andare avanti, di stare meglio, di vivere. “Come faccio a riparare tutto questo? Come faccio a riparare me stessa?”

A: chi ama i classici ma non rinuncia al mistero

Donna Tartt – Dio di illusioni (BUR Rizzoli, 622 pp., 13 euro) 

“E cosa cerca una persona dal temperamento romantico nello studio dei classici?” domandò, come se, avendo avuto la fortuna di catturare un uccello raro della mia specie, fosse ansioso di ottenerne l’opinione mentre era ancora prigioniero nel suo ufficio. “Se per romantico intende solitario e introspettivo” risposi, “penso che i romantici sono spesso i migliori classicisti.” 

A: chi si riconosce nelle parole della Plath

Connie Palmen – Tu l’hai detto (Iperborea, 252 pp., 17 euro)

Di una donna che invece di baciarti ti morde avrei dovuto capire che per lei amare qualcuno equivaleva a combatterlo. Di me avrei dovuto capire che rubandole i gioielli avevo strappato solo dei fronzoli, appropriandomene come trofei. Chi inizia così un amore sa che vi si cela un cuore di violenza e distruzione. Finché non sopraggiunge la morte. Uno di noi era spacciato fin dall’inizio. Era o lei o io. Nella furia divoratrice chiamata amore, avevo trovato la mia pari.

A: chi si prende cura del/la bambino/a che è in sé

Lucy Maud Montgomery – Anna dai capelli rossi (BUR Rizzoli, 398 pp., 8,41 euro)

“Non c’è bisogno di agitarsi tanto. Devi imparare a prendere le cose con maggiore distacco, Anna.” Ma questo per Anna era impossibile, sarebbe stato come violentare la sua natura esuberante. Istintiva e appassionata com’era, viveva i piaceri e i dolori della vita con un’intensità triplicata rispetto agli altri. Marilla lo intuiva e se ne preoccupava; pensava che gli alti e bassi della vita avrebbero sicuramente e duramente colpito quell’anima impulsiva e ignara che rendeva esaltante qualsiasi cosa.

A: chi ama perdersi in altri mondi 

V.E. Schwab – Magic (Newton Compton Editori, 412 pp., 10 euro)

L’avrebbe rivista ancora. Sapeva che sarebbe accaduto. La magia univa il mondo. Gli dava forma. C’erano dei punti fissi. La maggior parte del tempo, quei punti erano luoghi. Ma a volte, di rado, erano persone. Nonostante non fosse mai rimasto fermo in vita sua, Kell sentiva che Lila adesso era come un amo nel suo mondo. Un amo nel quale era certo si sarebbe impigliato di nuovo.

A: chi sente forte la necessità di ri-innamorarsi della fragilità

Eugenio Borgna – Di armonia risuona e di follia (Feltrinelli, 200 pp., 9,50 euro)

E là – sui volti delle persone, su migliaia di gesti, piccole espressioni, vite raccontate – su tutto ciò ho improvvisamente cominciato a leggere questo tempo come un insieme compiuto, e non solo questo tempo. Avevo imparato a leggere in me stessa e così ero in grado di leggere anche negli altri.

A: chi accompagna la vita con storie d’amore francese, tè alla vaniglia e biscotti al burro

Jean- Paul Didierlaurent – Un amore di carta (Rizzoli, 190 pp., 15 euro)

«Bene, tutto a posto, signor… Vignolles, è così, Guylain Vignolles. Problemi particolari da segnalare? La trovo in forma, nonostante un peso al limite inferiore della curva.» No, non è tutto a posto, ebbe voglia di rispondere Guylain. Aspetto il ritorno di un padre morto da ventotto anni, mia madre mi crede dirigente in una società editoriale. Ogni sera racconto la mia giornata a un pesce, il mio lavoro mi ripugna a un punto tale che mi capita di vomitare l’anima, e per coronare il tutto mi sto invaghendo di una ragazza che non ho mai visto. In sintesi, dunque, nessun problema, salvo che in ogni campo mi trovo pur sempre un pochino «al limite inferiore della curva», se capisce cosa intendo. Invece Guylain rispose con un laconico «Non c’è male».

A: chi conosce la solitudine che può dare l’amore 

Susanna Casciani – Sempre d’amore si tratta (Mondadori, 162 pp., 16 euro)

“Sei sola?”. Sì, mamma. Ho quarantadue anni e sono una donna sola. Non so se sia colpa delle persone sbagliate al momento giusto o delle persone giuste al momento sbagliato, non so se sia soprattutto colpa mia o magari del caso, del destino; non lo so . Quello che so è che ci si abitua a tutto, davvero a tutto, ma non alla solitudine. O meglio: io non mi ci posso abituare. La solitudine mi ha reso una persona libera, mi ha insegnato l’indipendenza, mi ha insegnato a godere delle piccole cose: il profumo di una candela accesa, la radio che all’improvviso passa proprio la canzone che volevo ascoltare, leggere tutta la domenica senza dover dare spiegazioni a nessuno. La solitudine mi ha insegnato il coraggio e la forza di volontà, ma soprattutto mi ha insegnato a guardarmi dentro, ad accettare i miei difetti e ad ammettere di avere dei pregi; la solitudine mi ha insegnato ad amare, a voler bene. Qualcuno mi dirà: “Ad amare si impara in due”, ma non è mica detto. Io quale sia il valore da dare alle persone l’ho capito così, con un posto vuoto accanto.

A: chi non ha paura di pensare

Stig Dagerman – Il nostro bisogno di consolazione (Iperborea, 48 pp., 7 euro)

La mia vita non è qualcosa che si debba misurare. Né il salto del capriolo né il sorgere del sole sono delle prestazioni. E nemmeno una vita umana è una prestazione, ma uno svilupparsi e ampliarsi verso la perfezione. E ciò che è perfetto non dà prestazioni, opera nella quiete. È privo di senso sostenere che il mare esiste per sorreggere flotte e delfini. Lo fa, certo, mantenendo però la sua libertà. Ed è altrettanto privo di senso affermare che l’uomo esiste per qualcos’altro che non sia il vivere. Certo, egli alimenta macchine o scrive libri, ma potrebbe fare qualsiasi altra cosa. L’essenziale è che faccia quel che fa mantenendo la propria libertà e con la chiara coscienza di avere in sé – come ogni altro dettaglio della creazione – il proprio fine. Egli riposa in se stesso come una pietra sulla sabbia.

A: chi ama il vecchio amore, quello eterno

Madame de Lafayette – La principessa di Clèves (Oscar Mondadori, 168 pp., 12 euro)

Vedere nel bel mezzo della notte, nel luogo più bello del mondo, la persona adorata, vederla a sua insaputa e tutta presa da cose che si riferivano a lui e all’amore che ella gli nascondeva, ecco quanto nessun altro amante ha mai provato e immaginato.

A: chi conosce il cuore, i suoi sbagli e le sue speranze

Stefan Zweig – Ventiquattr’ore nella vita di una donna (Garzanti, 85 pp., 6,90 euro)

 […] ma il cuore di una donna sa tutto, anche senza parole e persuasioni. Perché – adesso non mi inganno più – se quest’uomo allora mi avesse abbracciata, mi avesse voluta, sarei andata con lui in capo al mondo, avrei disonorato il mio nome e quello dei miei figli… indifferente alle dicerie della gente e alla mia stessa irragionevolezza, sarei fuggita con lui, come Madame Henriette con il giovane francese che non conosceva fino al giorno prima… non avrei chiesto dove e fin quando, non avrei rivolto uno sguardo al mio passato… Avrei sacrificato a quest’uomo il mio denaro, il mio nome, la mia fortuna, il mio onore… sarei andata a elemosinare, e forse non esiste bassezza al mondo che io non sarei pronta a commettere per lui. Tutto ciò che noi chiamiamo pudore e riguardi umani, io l’avrei buttato via, se egli con una parola, con un passo, si fosse avvicinato a me, avesse tentato d’afferrarmi, tanto perdutamente ero sua in quel momento. Ma… le dissi già… questo strano giovane non degnava di uno sguardo né me, né la donna che io ero. E quanto io adesso per lui, lo seppi solo quando, rimasta sola, la passione che aveva appena illuminato il suo puro volto serafico, ricadde buia dentro di me e terribile si agitò nel vuoto di un petto abbandonato.

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