Tutto quello che i libri non dicono

Heidegger scriveva che il bello di una lettura o di un pensiero non è quello che racchiude un libro ma quello che questo non dice, quello che resta tagliato fuori, al margine, quello a cui solo quel libro ti conduce ma verso cui devi andare solo. Tutto quello che i libri non dicono e che ad ogni rilettura cambia è sempre stato quello che davvero conta per me. Quello racchiuso negli spazi bianchi tra una parola e l’altra, quello che si prova alla fine di un film durante i titoli di coda, quella sensazione che ti prende nel canticchiare una canzone in macchina in coda al semaforo. Di professione rincorro il non-detto, il non-scritto, il non-ascoltato: mentre faccio colazione, mentre passeggio in riva al mare, mentre mi preparo qualcosa di commestibile per cena o prima di andare a dormire.

Ho sempre voluto condividere queste nuove storie e ascoltare quelle degli altri ma la timidezza è sempre stata troppa; la paura di sbagliare, di sembrare sciocca o frivola mi ha fatto creare e nascondere almeno una decina di blog o pagine facebook. Solo ora e solo grazie a te (so che mi stai leggendo) ho capito che non importa se sbaglio, non importa se qualcuno trova tutto questo mio detto e non-detto di poco valore, per me ha importanza. Questo è il mio salto nel vuoto, è il mio lancio dall’ultimo trampolino mentre mi chiudo il naso con le dita, il mio “oggi voglio provarci“. Per qualcuno è mollare tutto e cambiare facoltà, mollare un impiego fisso per dedicarsi a tempo pieno a una passione che sente nel sangue, per altri è il lasciarsi alle spalle un rapporto che gli pesa nel petto, che gli toglie il respiro. Per me è creare questo piccolo posto, questa promessa in pagine rosa che ogni giorno imparerò a lasciare indietro qualcosa perché tutto e tutto insieme non si riesce mai a tenerlo in equilibrio, la promessa di perdonarmi gli errori, i momenti di insicurezza e i silenzi in cui spesso mi chiudo, la promessa di non vergognarmi di quello che penso e di accogliere tutti i pensieri di chi vorrà confidarli. Spero che per qualcuno possa diventare quello che per me è oggi: una piccola bacheca di sughero sul letto in cui appuntarsi sentimenti, emozioni, il titolo di quel film che proprio devo vedere o la delusione di quel gusto di tè.

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